La ciminiera "Capozza" - 1987 (n. 1228/b di Gianfranco De Vito)

La ciminiera fu progettata dall’ Ing. Emilio Corti di Milano per avviare l’industria della distilleria e la fabbrica di liquori.

Fu costruita dalle maestranze locali con a capo il maestro Monastero Luigi. Alta 65 metri – un vanto per la città di Casarano -.

L’imprenditore Luigi Capozza, a lavori ultimati, per far funzionare il reparto distilleria, si portò dal suo paese nativo (Molfetta) il Sig. Mezzina Onofrio , capo operaio – caporale – sorvegliante, già pratico del mestiere.

Si può affermare che con l’impianto della distilleria, del molino-pastificio e della centrale elettrica, insieme ad altre iniziative minori, il comm. Luigi Capozza non solo dotò la popolazione casaranese di servizi utili per tutti, ma assorbì la quasi totalità dei disoccupati dell’epoca.

Custode della fabbrica era Elisio Etoripo, alias “Lallà” con il braccio sinistro offeso. Morì all’età di 75 anni.

Altri dipendenti:

Muscella Tommaso, Romano Giovanni e Cazzato Ruggero nel reparto della centrale elettrica;

Primiceri Biagio – capo mugnaio;

Primiceri Carmine e De Micheli Pasquale – reparto concentrato (di vino);

Orlando Vincenzo, De Pascalis Antonio, Indraccolo Nicola– reparto distilleria.
La paga giornaliera a quell’epoca (1906-1907) era di 17 soldi (circa 40.000 lire).

La ciminiera fu demolita alle ore 10 del 3 febbraio 1987 e con essa, in tempi diversi, è stata distrutta buona parte dello stabilimento che rappresentava un valido esempio di architettura industriale.

Attualmente l’intera area è occupata da moderni edifici a destinazione residenziale e direzionale (una strada ricorda il nome di Luigi Capozza).

 

Testo tratto da un lavoro di ricerca di Francesco Paolo Valentino e segnalato da Fabio Cavallo.